Articolo tratto dal giornale inFolio (http://www.giornale-infolio.it)
Da 3 anni a San Bovio Valerio Locatelli rifornisce i residenti, ma non solo, di prodotti freschi a chilometro zero, sognano di allestire un agriturismo
Un’oasi di fiori, frutta e verdura immersa nel verde, lontana dalle contaminazioni della grande distribuzione. In poche parole: Forestone, un progetto ideato anni fa da Valerio Locatelli, che sta pian piano assumendo le sembianze di una realtà solida e di qualità. Dopo aver studiato all’Istituto superiore di Architettura e Design di Milano e alla celebre Fondazione Minoprio, Valerio ha passato 20 anni a occuparsi di progettazione, realizzazione e manutenzione di giardini e spazi verdi. «Parallelamente alle mie attività, che pratico tutt’ora anche e soprattutto nel campo della moda, ho iniziato a ideare l’azienda agricola», racconta l’imprenditore. «Ci sono voluti 15 anni per trovare il terreno agricolo adatto. Alle porte di Milano ce ne sono moltissimi, ma è difficile che gli agricoltori vendano, di solito preferiscono affittare. Quello che cercavo era un posto che avesse un buon bacino di utenti, quindi un quartiere residenziale, e che fosse facilmente raggiungibile, anche solo in bicicletta. E chiaramente doveva essere una zona non troppo lontana da casa mia, perché i terreni agricoli hanno bisogno di costanti attenzioni». Insomma, dopo un lungo travaglio finalmente si è arrivati al rogito di un terreno a San Bovio, all’inizio di via Umbria. Poi, nel 2015, Valerio ha ottenuto anche la concessione per estrarre acqua, ha potuto quindi scavare un pozzo. Il lavoro allora poteva cominciare. «Nella mia testa c’è sempre stato un unico progetto e un unico obiettivo: mettere in piedi un’azienda agricola a chilometro zero coltivando un po’ di tutto», spiega il titolare. «In questo modo avrei potuto fornire un servizio completo, offrendo una vastissima gamma di prodotti anche rinunciando un po’ alla quantità. Il problema è che a quel punto il lavoro diventava molto faticoso, perché ogni tipo di frutta e verdura ha bisogno dei suoi tempi e delle sue stagioni di crescita. Per quanto riguarda l’orto il riscontro è quasi immediato, mentre per i piccoli frutti, prodotti ricercati e con poca durata di conservazione, quindi particolarmente adatti alla vendita a chilometro zero, e per le oltre 400 piante di pesche, albicocche, prugne e così via, i tempi possono arrivare anche 3 o 4 anni».
Un mestiere di passione e pazienza, di continui controlli e riassetti strategici. Un ambito in cui anche la minima variazione climatica può significare un sostanziale cambiamento di programma. «Dopo 2 anni sto ancora calibrando i prodotti», dichiara Valerio. «Anche se posso dire di aver terminato ormai il rodaggio e di essere entrato in una fase di evoluzione. All’inizio era necessario capire cosa cresce meglio nell’area agricola in questione e quali sono le richieste dei clienti. Anche perché la crescita dei prodotti è esponenziale e quasi sempre incerta: sono passato da 150 chili di frutta a più di 2mila in pochi anni e secondo alcune stime potrei arrivare a 4mila già l’anno prossimo. Per fortuna sono seguito da un agronomo molto competente».
Ma non è tutto. Lentamente l’attività si è allargata, portando i suoi prodotti a chilometro zero nei ristoranti, nelle gelaterie artigianali e nei locali della zona dove si vendono frullati e centrifughe. Anche la struttura sta pian piano cambiando: se l’orto non è di grandissime dimensioni, gli impianti di alberi da frutta ormai risaltano nella loro importanza. All’interno dell’azienda, inoltre, si vendono marmellate, succhi concentrati e frutta essiccata, oltre che una vastissima quantità di fiori di ogni tipo. «Abbiamo preso un furgoncino con una cella frigorifera per mantenere al fresco i prodotti e in più abbiamo sviluppato uno spazio conviviale in cui i visitatori possono stare comodi all’ombra a gustare quello che offriamo. Per non parlare della birra artigianale che non manca mai, grazie alla collaborazione con il birrificio Prato Rosso di Settala». Ma Valerio ha già un altro sogno nel cassetto, quello di costruire un agriturismo. Città Metropolitana e il Comune di Peschiera hanno in realtà già approvato un progetto, ma per un’iniziativa così ambiziosa servono parecchi fondi e l’ideale sarebbe vincere uno dei tanti bandi europei per cui Forestone ha già tutte le carte in regola per partecipare. «Sono comunque già molto soddisfatto dei risultati ottenuti fin qui», conclude Valerio. «È bello sapere da dove viene quello che mangi ed è soprattutto importante il rapporto di fiducia che si crea tra produttore e consumatore. La differenza tra la qualità del chilometro zero e quella della grande distribuzione è lampante ed è proprio per questo che chi prova i miei prodotti torna sempre».
Mattia Rigodanza